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sabato 28 aprile 2012

I Ragazzi del Sole - Più felicità/Shabada (1969)












Nella ricostruzione che stiamo facendo della discografia dei Ragazzi del Sole, che procede in maniera cronologica, oggi presentiamo un 45 giri prodotto da un amico del blog, Vic Nocera: personaggio unico, le volte in cui sono andato a trovarlo nel suo ufficio sono rimasto ad ascoltare aneddoti e a vedere fotografie con tutti i principali cantanti italiani (Nocera olte che paroliere e produttore è stato anche organizzatore di concerti).
Nocera è l’autore dei testi delle due canzoni, in “Shabada” insieme a Seren Gay.
Rispetto al 45 giri precedente, i Ragazzi del Sole hanno cambiato il batterista: Furio Chirico è infatti entrato nei Judas, gruppo bolognese guidato da Martò, ed al suo posto è entrato Valerio Liboni, che fa il suo debutto discografico proprio con questo 45 giri.
“Più felicità” inizia con un arpeggio di chitarra, ed è un brano d’atmosfera con in evidenza la bella voce di Celestino Scaringella; “Shabada” è più ritmato, con qualche sonorità psichedelica che nel 1969 è un po’ in ritardo ma che rende questa canzone più interessante rispetto a quella sul lato A.

1) Più felicità (Vic Nocera-Danilo Pennone)
2) Shabada (Domenico Seren Gay-Vic Nocera-Danilo Pennone)

venerdì 27 aprile 2012

Renato Rascel - Ricordo a cent'anni dalla nascita












Renato Rascel - 4 messaggi d'amore (1956)

Oggi, cent'anni fa, nasceva a Torino Renato Ranucci, cioè Renato Rascel: l'attore e cantante viene giustamente associato a Roma, anche (ma non solo) a causa di un capolavoro come “Arrivederci Roma”, una delle canzoni italiane più note nel mondo e di recente inserita anche da Woody Allen nel suo film “To Rome with love”, ma anche perché il padre era romano da sette generazioni
La nascita torinese è in realtà casuale: i genitori Cesare Ranucci, cantante di operetta, e Paola Massa, ballerina classica, si trovavano a Torino perché era la tappa del tour della compagnia d’arte per cui lavoravano.
Non so se Roma si sia ricordata o no di questo suo illustre figlio, ma certamente se n’è ricordata Torino, grazie innanzitutto ad un amico del nostro blog, Franco Settimo, che ha curato la mostra di copertine «Viaggio intorno a Renato Rascel in 45 giri», che si aprirà al Cecchi Point fra il 25 maggio e il 30 giugno che ha dato il la a Renzo Sicco di Assemblea Teatro per una serie di manifestazioni che ricorderanno Rascel ai torinesi; potete leggere qui l' articolo di Marinella Venegoni pubblicato su "La Stampa", intitolato significativamente "Buon centenario a Renato Rascel. L'Italia l'ha scordato (Torino no)".
Ed anche qui sul nostro blog lo vogliamo ricordare, presentandone alcune incisioni.
Comiciamo con un Ep (la cui matrice è datata 8 ottobre 1956) intitolato “4 messaggi d’amore”, che ho in due copie, una con l’etichetta verde ed una invece rossa: come dice il titolo, i 4 brani (scritti tutti da Rascel, con la collaborazione per “L’ostricaro ‘nnammurato” di Nisa) sono tutti d’amore.
Accompagna l’orchestra “Odeon” diretta dal maestro Gino Mazzocchi e l’orchestra di Gorni Kramer.
 “Vogliamoci tanto bene”, presente nella colonna sonora del film “Montecarlo”, e “Ti voglio bene tanto tanto” sono arrangiate dal maestro Umberto Chiocchio (prozio del paroliere Gaio), e sono i due brani più noti tra i quattro.
Venne anche pubblicato pochi mesi dopo (la matrice è datata 19 dicembre) un 45 giri con “Vogliamoci tanto bene” e “’Na canzone pe ffa ammore”: le versioni sono però diverse, anche se minimamente, da quelle di questo EP.
LATO A
1) Vogliamoci tanto bene (Renato Rascel)
2) L’ostricaro ‘nnammurato (Nisa-Renato Rascel)

LATO B
1) ‘Na canzone pe ffa ammore (Renato Rascel)
2) Ti voglio bene tanto tanto (Renato Rascel)










 

Renato Rascel - Ninna nanna piccoletta-Ho nel cuore una favola (1958)

Passiamo ora ad un 45 giri di poco successivo, la cui matrice è datata 27 maggio 1958.
“Ninna nanna piccoletta” è un valzer lento che racconta la storia di un piccolo spazzacamino, ed è chiaramente rivolta al pubblico dei bambini, come del resto “Ho nel cuore una favola”, che nel testo passa in rassegna tutto quello che era l’immaginario dei bambini italiani degli anni ’50.
Entrambi i brani sono scritti da Rascel con la collaborazione per i testi (che sono ispirati al racconto “Rascel il piccoletto”, pubblicato da Mursia e Corticelli) di Guido Leoni
Il maestro Mazzocchi dirige l’orchestra.

1) Ninna nanna piccoletta (Renato Rascel-Guido Leoni-Renato Rascel)
2) Ho nel cuore una favola (Renato Rascel-Guido Leoni-Renato Rascel)












Renato Rascel - Padre Brown-Io non chiedo di più (1970)

Nell’autunno del 1970 Rascel pubblica questo 45 giri, che contiene sul lato A la sigla dello sceneggiato televisivo “I racconti di padre Brown”, che lo vedevano impersonare il sacerdote creato da Chesterton.
Il testo è di Edoardo Anton, lo sceneggiatore della serie, mentre la musica è di Rascel; all’incisione partecipano sia i mitici “4+4” di Nora Orlandi sia i “Cantori moderni” di Alessandro Alessandroni, oltre a Vito Tommaso con la sua orchestra, presente anche sul retro “Io non chiedo di più”.
Quest’ultimo brano sull’etichetta è accreditato a Gepy, ma il deposito Siae risulta invece essere a nome di Vito Tommaso…mah!!
La canzone è comunque ritmata ed il testo è d’amore, meno interessante rispetto al lato A.

1) Padre Brown (Edoardo Anton-Renato Rascel)
2) Io non chiedo di più (Vito Tommaso)



giovedì 26 aprile 2012

Orchestra Gardino con Savino Jannone e Gianni Cucco - Piemonte canta vol. 1 (1958)












Oggi presentiamo un EP di canzoni piemontesi, inserendo un altro tassello nel percorso che stiamo facendo di riscoperta della tradizione musicale in lingua piemontese: un disco curato dal Maestro Lorenzo Gardino, con i cantanti Savino Jannone e Gianni Cucco.
La copertina ritrae uno dei luoghi più caratteristici della nostra città: il celeberrimo Borgo Medioevale al Valentino, che si affaccia sul Po, nato dall’ingegno di Alfonso D’Andrade.
Apre il disco “Turin t' ses la mia vita”, scritta da Eugenio Testa, attore e regista torinese su cui potete trovare notizie http://it.wikipedia.org/wiki/Eugenio_Testa qui, e da Enrico Maria Chiappo, commediografo e musicista della nota famiglia di costruttori di pianoforti.
Il testo cita addirittura Zanzibar e il Madagascar, oltre ad altri luoghi esotici, e la conclusione è che nessuno di questi vale quanto Torino: d’altronde lo aveva già capito Salgari, che da Torino immaginava Mompracem e la Malesia senza muoversi dal Po.
Non ha bisogno di presentazioni “Ciao Turin”, canzone scritta da Lampo (pseudonimo dell’attore Luigi Lampugnani) e dal Maestro Carlo Prato, uno dei più importanti musicisti torinesi, scopritore del Trio Lescano e di molti altri artisti: il testo descrive con accenti vivissimi l’emigrazione da Torino in cerca di lavoro all’estero, pochi anni prima che la città diventasse invece centro d’immigrazione.
Di “ Per 'na stra del borgh Vanchija” e del suo autore Claudio Provera abbiamo già parlato qui e non ci ripetiamo
“Me ideal” è la canzone più antica del disco, risale infatti al 1906 e fu scritta dal chitarrista e mandolinista Ermenegildo Carosio (nato ad Alessandria nel 1866 e morto a Torino nel 1928) con il testo di Giacinto Ferrero; venne incisa anche dal Trio Lescano.

LATO A

1) Savino Jannone - Turin t' ses la mia vita (Eugenio Testa-Enrico Maria Chiappo)
2) Gianni Cucco - Ciao Turin (Lampo-Carlo Prato)

LATO B

1) Savino Jannone - Per 'na stra del borgh Vanchija (Claudio Provera)
2) Gianni Cucco – Me ideal (Giacinto Ferrero-Ermenegildo Carosio)

mercoledì 25 aprile 2012

Los Marcellos Ferial - Angelita di Anzio/Ora che te ne vai (1964)












Oggi è il 25 aprile, la giornata in cui si festeggia la Liberazione dall'invasore nazista e dal suo alleato fascista: come si sa è il giorno in cui i Partigiani entrarono nelle tre città del triangolo industriale, Torino, Genova e Milano, mettendo in fuga i tedeschi....furono i giorni in cui venne catturato il federale Solaro, e poi giustiziato al Rondò d'la furca, dove lui aveva fatto impiccare molti partigiani.
I Panza di turno diranno che fu giustiziato il 29 aprile, e che quindi la guerra era finita da quattro giorni: ma lo andassero a raccontare ai parenti di tutti i partigiani assassinati nei mesi precedenti....altri diranno che il fatto che il cadavere, appeso alla corda di un autocarro fosse trascinato per le strade torinesi è una barbarie, ed è verissimo: ma fu fatto in ricordo di quello che aveva fatto Pietro Brandimarte a Pietro Ferrero il 18 dicembre del 1922 (la Strage di Torino, a cui è dedicata la piazza dove c'è la stazione di Porta Susa, che si chiama appunto piazza XVIII dicembre): da un atto barbaro non poteva che nascere un altro atto altrettanto barbaro.
Ma passiamo alla musica: per ricordare questa giornata ho pensato di presentare il primo disco in assoluto che ho ascoltato con una canzone sulla guerra, "Angelita di Anzio" dei Los Marcellos Ferial, una delle prime canzoni in cui il trio si stacca da quel genere latinoamericano che li aveva caratterizzati sin da "Cuando calienta el sol".
La sensibilità dei bimbi è diversa da quella degli adulti: io mi ricordo che, a 4 o 5 anni, quando ascoltavo questa canzone (il disco era di mio nonno) mi commuovevo, spesso piangevo, anche perchè mi avevano raccontato la storia della bambina...oggi, a distanza di anni, la canzone continua comunque ad avere una sua piacevolezza, e i tre erano decisamente degli ottimi professionisti.
"Ora che te ne vai", la canzone sul retro, è un brano d'amore nello stile del periodo.
Entrambe le canzoni sono scritte da Minerbi per quel che riguarda la musica e da Tullio Romano e Tommaso Biggiero per i testi: nelle due etichette però il nome di Biggiero scompare, sostituito da quello di Carlo Timò, componente del trio.

1) Angelita di Anzio (Tullio Romano-Tommaso Biggiero-Marcello Minerbi)
2) Ora che te ne vai (Tullio Romano-Tommaso Biggiero-Marcello Minerbi)

martedì 24 aprile 2012

Erminio Macario - Ciao nonnino/Indovina indovinello (1979)












Poco prima della scomparsa, avvenuta il 26 febbraio 1980, Erminio Macario è il protagonista di una trasmissione televisiva, "Buonasera con Macario"; faceva parte in realtà di una serie, "Buonasera con...", che andava in onda nei precena e che era dedicata a personaggi noti (mi ricordo, ad esempio, il Quartetto Cetra) che si davano il cambio più o meno mensilmente.
La sigla della trasmissione variava con il cambio dei conduttori, e quella di Macario è la canzone di cui parliamo oggi, il lato A dell'ultimo 45 giri inciso dal comico torinese, "Ciao nonnino".
La canzone, così come il retro "Indovina indovinello", è scritta dal figlio del comico Mauro insieme a Valerio Liboni per il testo e da Roger Riccobono (come Liboni ex componente de La Strana Società e, nel 1979, entrato nei Nuovi Angeli, sempre insieme a Liboni) e Maria Cristina Gazzera per la musica.
Due parole su quest'ultima: i torinesi forse la ricorderanno come conduttrice a Telestudio, ma Cristina è anche una musicista preparata, diplomata al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino in pianoforte; è stata infine una delle ultime collaboratrici di Macario stesso.
Tornando alle canzoni, si tratta di due brani per il pubblico dei bambini: "Ciao nonnino" ebbe comunque molto successo e portò il comico torinese in hit parade.
Gli arrangiamenti sono curati da Pinuccio Pirazzoli, e la produzione è di Liboni (figlio di Gianni, anche lui collaboratore di Macario in anni passati) in coordinamento con il Maestro Franco Cassano; in entrambi i brani partecipano i Piccoli Cantori di Niny Comolli.
Su Macario infine vogliamo segnalare questo ricordo nel bel blog di Cesare Borrometi.

1) Ciao nonnino (Valerio Liboni-Mauro Macario-Roger Riccobono-Maria Cristina Gazzera)
2) Indovina indovinello (Valerio Liboni-Mauro Macario-Roger Riccobono-Maria Cristina Gazzera)

sabato 21 aprile 2012

Donovan - Love is only feeling (1982)












L’ultima volta che ho visto il Vampiro Verdier, in una pizzeria in centro qui a Torino, mi ha chiesto come mai non parlassi mai nel blog di dischi stranieri: in effetti è vero, finora abbiamo solo parlato di musica italiana, ma la cosa è casuale e non voluta, non c'è un motivo preciso...e per questo motivo rimediamo oggi con un album di Donovan, il celebre menestrello nato come emulo inglese di Dylan e poi avvicinatosi nel suo percorso musicale dapprima al “flower power” e poi alla tradizione celtica.
Negli anni ’70 la stella di Donovan è in piena decadenza: colpa di qualche disco non proprio azzeccato ma anche del cambiamento di gusti del pubblico, per cui passano sotto silenzio anche le cose valide…e la mancanza di successo lascia il cantautore senza contratto discografico.
Firma quindi nel 1980 con l’RCA tedesca, e pubblica due dischi solo in Germania, “Neutronica” nello stesso anno e questo “Love is only feeling” nel 1981, ad ottobre.
In Italia l’album viene pubblicato dalla Bubble, etichetta fondata dai fratelli Franco e Carlo Bixio, figli del celebre Cesare Andrea, e distribuita dalla Dischi Ricordi, nel 1982 (la matrice riporta la data del 16 gennaio), e a tutt’oggi non è mai stato ristampato in cd; per inciso non è l'unico, anche altri dischi di Donovan sono tuttora inediti in digitale.
Per promuovere il disco Donovan partecipa come ospite al Festival di Sanremo, dove canta la title track insieme alla figlia Astrella (che da sola canta invece la sigla, “Ci siamo anche noi”); in realtà “Love is only feeling” è l’unica canzone già nota, poiché è una rielaborazione di “Someone's Singing”, canzone inclusa nell’album “A gift from a flower to a garden” del 1967.
Il front del 45 giri
Il retro del 45 giri
"Love is only feeling" viene pubblicata anche su 45 giri, con sul retro "The hills of Tuscany" ed una copertina con il cantautore e la figlia.
L’album è per certi versi un ritorno alle atmosfere acustiche e sognanti del primo Donovan: tutte le canzoni sono scritte dal cantautore ed il disco è interessante, con alcune perle come “The hills of Tuscany”, “Lady of the flowers” (scritta per la moglie Linda), "She" e “Marjorie Margerine”.
Insomma un album da riscoprire.

LATO A

1) Lady of the flowers
2) Lover o lover
3) The actor
4) Half moon bay
5) The hills of Tuscany

LATO B

1) Lay down Lassie
2) She
3) Johnny Tuff
4) Love is only feeling
5) Marjorie Margerine

giovedì 19 aprile 2012

Gioia Mariani - L'amore l'amore/Se fossi tua madre (1971)












Del tutto sconosciuta questa Gioia Mariani che partecipa nel 1971 a “Un disco per l’estate” con “L’amore l’amore”: incide per la Kansas di Domenico Serengay, e la voce, all’ascolto di queste che risultano essere le uniche due canzoni incise, è di stampo tradizionale, senza infamia e senza lode.
Non aiutano certamente le due canzoni, scritte da quattro autori tra cui due piemontesi, il paroliere-farmacista torinese Franco Clivio e il maestro di musica novarese Mario Mellier: sia “L’amore l’amore” che “Se fossi tua madre” sono infatti due brani melodici non particolarmente originali, che scorrono via senza lasciare traccia.

1) L'amore l'amore (Luciana Medini-Franco Clivio-Mario Mellier-Franco Zauli)
2) Se fossi tua madre (Luciana Medini-Franco Clivio-Mario Mellier-Franco Zauli)

martedì 17 aprile 2012

Ricordo di Nico Tirone













Nico e i Gabbiani – Fiumi di parole/Vivo (1969)

Fiumi di parole”, prima di essere una canzone dei Jalisse, vincitrice del Festival di Sanremo, è stata un brano di Nico e i Gabbiani, il gruppo siciliano lanciato dalla City con “Parole”, canzone che è diventata una di quelle canzoni rappresentative degli anni ’60, nonostante le critiche oggettivamente motivate che il Vampiro ha fatto a questa canzone e che potete leggere qui .
Come forse sapete, Nico Tirone è morto venerdì scorso, e lo ricordiamo qui sul blog con un tris di 45 giri; il primo è appunto questo con la canzone che il gruppo di Nico presentò a “Un disco per l'estate” del 1969, che sull'etichetta risulta firmata da Camurri e Daiano, mentre nel deposito Siae la musica è firmata anche dal Maestro Giulio Libano.
Si tratta di una canzone melodica, ben suonata e con la bella voce di Nico in evidenza; ricorda forse un po' quella del più fortunato Renato Brioschi.
Vivo”, il brano sul lato B, è invece firmato da due componenti dei Gabbiani, il bassista Vito (autore del testo) e il tastierista Giulio (compositore), ed è anche questa una canzone melodica ma un po' più originale musicalmente.

1) Fiumi di parole (Claudio Daiano-Valter Camurri-Giulio Libano)
2) Vivo (Vito Balsamo-Giulio Prestigiacomo)












Nico e i Gabbiani – Ritornerà l'estate/Amore (1968)

L'anno precedente Nico e i Gabbiani avevano partecipato a Un disco per l'estate con “Ritornerà l'estate”, canzone scritta da Gian Battista Barbieri con la collaborazione di Nisa per il testo e di Corrado Lojacono per la musica (ma la firma di quest'ultimo è assente sull'etichetta).
Si tratta di una canzone melodica non particolarmente originale, pur essendo ben suonata dal gruppo siciliano.
Sul retro “Amore”, che era il lato A del 45 giri precedente, il primo dopo il passaggio dalla City all'Ariston, scritto da Balsamo e Prestigiacomo (come “Vivo”), e che ricalca la linea armonica di “Parole”, ottenendo però molto meno successo.

1) Ritornerà l'estate (Gian Battista Barbieri-Nisa-Gian Battista Barbieri-Corrado Lojacono)
2) Amore (Vito Balsamo-Giulio Prestigiacomo)












Nico e i Gabbiani – Ora sai/Parole (1967)

E concludiamo con il 45 giri di debutto di Nico con i Gabbiani, quello contenente la celeberrima “Parole”, che in realtà è il lato B del disco.
I Gabbiani si formarono su iniziativa di Giulio Prestigiacomo, che era il leader del gruppo e che si era diplomato al Conservatorio Vincenzo Bellini di Palermo; dopo lo scioglimento dei Gabbiani Prestigiacomo si dedicherà alla professione di insegnante di musica nelle scuole medie, per ritornare alla composizione solo negli ultimi anni, dopo la pensione.
Tornando a “Parole”, la storia è così nota che è inutile ripeterla: solo negli anni '60 poteva succedere che un complesso sconosciuto incidesse per una piccola etichetta un disco e che questo stesso disco, grazie esclusivamente al passaparola ed alle serate in giro per l'Italia arrivasse al primo posto in hit parade e per giunta con il lato B!!
Le due canzoni sono scritte da Giulio Prestigiacomo, con il testo firmato da Romualdo Friggieri, dello staff della City; ma sull'etichetta mancano le firme per “Ora che sai”.

1) Ora sai (Romualdo Friggieri-Giulio Prestigiacomo)
2) Parole (Friggieri-Giulio Prestigiacomo)

lunedì 16 aprile 2012

Gipo Farassino - Ninna nanna quel che non c'era/La canzone dei perché (1975)













Dopo una parentesi di un paio d'anni con la Polydor, per cui incide tre album di cui uno, "Uomini, bestie e ragionieri", di recente è stato ristampato in cd, Gipo ritorna alla Fonit Cetra e nel 1975 incide un 45 giri di cui parliamo oggi.
Sul lato A c’è una ninna nanna (come peraltro si evince dal titolo), che vede tra gli autori lo scrittore torinese Nico Orengo e Romano Farinatti (che si occupa anche degli arrangiamenti); in Siae la canzone è però depositata solo a nome di Farassino e Farinatti e solo per quel che riguarda la musica.
Il testo è tratto da una filastrocca per bambini pubblicata qualche anno prima da Orengo, e che Gozzi aveva adattato alla musica di Farassino e Farinatti. 
Sul retro La canzone dei perché” è un bel brano che ricorda forse certe cose di Giorgio Gaber, e meriterebbe di essere riscoperta; Farassino l’aveva incisa per la prima volta nel 1971, e questa è la stessa versione di quattro anni prima.

1) Ninna nanna quel che non c'era (Alberto Gozzi-Nico Orengo-Gipo Farassino-Romano Farinatti)
2) La canzone dei perché (Gipo Farassino)

domenica 15 aprile 2012

Ugo Calise - Ugo Calise ed il suo complesso (1958)












Quando il 6 agosto del 1994 scompare Ugo Calise (in un vagone di un treno preso per errore) pochi ricordano chi sia questo musicista: eppure il suo nome è entrato nella storia della musica leggera italiana come autore di due evergreen come “Nun è peccato”, lanciata da Peppino Di Capri, e "Na voce, na chitarra e ‘o poco ‘e luna".
Calise, oltre che musicista, è noto anche per aver aperto nel 1953 a Ischia quello che in breve è diventato uno dei più interessanti locali notturni italiani, il “Rangio Fellone”, dove si esibivano tutti i più importanti cantanti del periodo (compreso il già citato Peppino).
L’EP che presentiamo oggi risale al 1958 (la matrice è datata 14 luglio) e raccoglie quattro interpretazioni di Calise di successi del periodo: notissime “Torero” di Carosone e “Resta cu’ mme” di Modugno, mentre “Vurria” è la canzone vincitrice del Festival di Napoli di quell’anno, presentata da Aurelio Fierro e Nunzio Gallo e scritta da Furio Rendine su testo di Antonio Pugliese.
Sempre da quella edizione del Festival di Napoli, dove si classifica al secondo posto, proviene “Tuppe tuppe mariscià”, lanciata da Maria Paris e Nicla Di Bruno, scritta da Ettore De Mura e Marcello Gigante, con il contributo alla musica di Domenico Aracri.
In tutte le canzoni Calise è accompagnato dal suo complesso.

LATO A

1) Torero (Nisa-Renato Carosone)
2) Vurria (Antonio Pugliese-Furio Rendine)

LATO B

1) Tuppe tuppe mariscià (Marcello Gigante-Ettore De Mura-Domenico Aracri-Marcello Gigante-Ettore De Mura)
2) Resta cu’ mme (Domenico Modugno-Dino Verde-Domenico Modugno)

venerdì 13 aprile 2012

Enzio Lucchini e i Green Sound - Costa Esmeralda/Guitar style (1970)













Dei Green Sound abbiamo già parlato nel blog qualche tempo fa; oggi presentiamo un disco inciso per la EDM, che non è altro che la Meazzi sotto “falso nome” (dal 1969 l’etichetta adotta questo nome, che è l’acronimo di Edizioni Discografiche Meazzi)
“Costa Esmeralda” ricorda molto nella ritmica “In the summertime”, il successo di Mungo Jerry dello stesso periodo.
Più originale sicuramente “Guitar style”; in entrambi i brani strumentali domina comunque la chitarra solista di Lucchini.

1) Costa Esmeralda (Enzio Lucchini)
2) Guitar style (Enzio Lucchini)

mercoledì 11 aprile 2012

Sergio dei Giganti - Perché una luce/Non farlo (1964)













Oggi presentiamo un disco da solista di Sergio Di Martino prima di entrare nei Giganti, inciso per la Ri-Fi (che sarà anche la principale casa discografica del gruppo).
“Perché una luce” risente delle sonorità dell’epoca, e la chitarra elettrica è in evidenza; la musica è scritta dal maestro Giordano Bruno Martelli con il figlio Augusto (entrambi in quel periodo collaboravano con la Ri-Fi).
“Non farlo” è invece la cover di “On Broadway” dei Drifters, e il testo in italiano è di Francesco Specchia, anche autore delle parole di “Perché una luce”.
Le due canzoni furono incluse nel primo album dei Giganti, ma mentre “Perchè una luce” fu reincisa dal gruppo più lentamente e, in questa versione, dura circa un minuto in più, “Non farlo” fu invece inserita in questa stessa versione.
In entrambe le canzoni dirige l’orchestra Augusto Martelli.

1) Perché una luce (Francesco Specchia-Augusto Martelli-Giordano Bruno Martelli)
2) Non farlo (Francesco Specchia-Barry Mann-Cynthia Weil-Jerry Leiber-Mike Stoller)

martedì 10 aprile 2012

Silvana Dei - Mini mini minigonna/Eravamo in tre (1967)












Oggi presentiamo un disco torinese abbastanza particolare: si tratta infatti dell'unico 45 giri di Silvana Dei, cantante sconosciuta di cui non so assolutamente nulla, un po' come Gina Gey , ve la ricordate? C'è un altro disco pubblicato due anni dopo da una certa Silvana Day (la pronuncia è quindi la stessa....), se vi ricordate ne avevamo parlato qui , potrebbe trattarsi della stessa persona.
Passando ai brani di questo disco, l'autore dei testi delle due canzoni è Giuseppe Capotorto che però, chissà perchè, si firma con lo pseudonimo W. Kiblo, mentre le musiche sono di Romano Farinatti, arrangiatore torinese che in seguito lavorerà anche con Gipo Farassino ed Ivano Fossati.
Una recensione del disco di Silvana Dei
“Mini mini minigonna” ha un inizio ska, ripreso a metà canzone; il testo racconta la vicenda di una ragazza che si rivolge al padre per poter indossare l'indumento di moda in quegli anni.
Il retro, “Eravamo in tre”, cela un piccolo “mistero”: la canzone infatti ha gli stessi autori di un brano omonimo inciso da Mina nel 1963 e che potete ascoltare su youtube, tuttavia all'ascolto è evidente che si tratta di due canzoni diverse....cosa può essere successo? I due autori avranno scritto due canzoni con lo stesso titolo? Oppure gli autori di “Eravamo in tre” erano altri ma sono stati riportati gli stessi nomi del lato A per errore (.....e combinazione i due avevano firmato anni prima una canzone con lo stesso titolo)? Abbastanza improbabile....se si riuscisse a rintracciare uno dei due, o Capotorto o Farinatti, forse i dubbi potrebbero essere chiariti.

1) Mini mini minigonna (Giuseppe Capotorto-Romano Farinatti)
2) Eravamo in tre (Giuseppe Capotorto-Romano Farinatti)

venerdì 6 aprile 2012

Maurizio Cerutti

 
Esattamente un anno fa ci lasciava un ragazzo, Maurizio, per anni batterista con i Powerillusi....come scrissi allora, un ragazzo buono e gentile (e in un mondo come questo, queste sono le due principali virtù che una persona può avere).
A soli 37 anni....."Muor giovane colui ch'al cielo è caro" scrive Menandro, e sarà anche vero ma...per chi resta non è una consolazione.
Un anno dopo Vince Ricotta ha disegnato un fumetto che potete leggere qui .
E per oggi niente dischi.
Ne approfitto per fare tanti auguri di buona Pasqua ai numerosissimi amici del blog che, ne sono sicuro, idealmente sono anche amici di Maurizio.

giovedì 5 aprile 2012

Gorni Kramer - Prego, sorrida/Buenos tango (1974)












Vedendo la copertina di questo disco di Gorni Kramer, contenente la sigla del programma televisivo "Foto di gruppo", lo strumentale "Prego, sorrida" (firmato anche da Castellano e Pipolo, che però scrivevano solo testi.....), ho notato un volto conosciuto: Gerry Bruno, cioè il mitico Gerry dei Brutos.
Ovviamente gli ho subito chiesto di presentare questo disco, raccontando agli amici del blog qualche notizia sulla trasmissione televisiva, e più avanti potrete leggere il suo intervento; prima però vi devo dire che anche la canzone sul retro, "Buenos tango", è uno strumentale.


Caro Vito,

forse il più bel regalo che ho mai avuto da uno dei più grandi personaggi dello spettacolo italiano è stato quello fattomi da Gorni Kramer in occasione delle otto puntate del varietà televisivo "Foto di gruppo", trasmesse dal Fiera TV1 in quel di Milano nel 1974. 
La regia era di Carla Ragionieri, gli autori Castellano & Pipolo ed il cast  era composto da Raffaele Pisu, Meg Tarantino, Gianfranco Funari, Tony Binarelli, i fratelli Pippo e Mario Santonastaso, Gianfranco D'Angelo, Boris Makaresco, Rosanna Rufini, l'ex campionessa di pattinaggio artistico Matilde Ciccia, il doppiatore Franco Latini ed il sottoscritto Gerry Bruno.
Avevo da poco terminato la seconda ripresa teatrale di "Alleluja brava gente" ed in quel periodo lavoravo anche  con il mio caro amico Sacha Distel in giro per il mondo. 
Il cast completo di "Foto di gruppo"
Tuttavia riuscii a trovare il tempo (viva agli aerei) a portare a termine tutti i lavori grazie anche al fatto che una volta in Rai, per fare uno spettacolo in TV, si facevano 4 giorni di prova e quindi un giornoper fare le "mie" prove lo trovavo sempre. 
Ma torniamo a Kramer. 
Quando mi chiese che cosa mi proponevo di fare in quelle otto puntate al di la dei duetti con Lele Pisu, quasi tutti cantati, si mise subito a disposizione per ri-arrangiare i miei "famosi"numeri mimici/musicali che da anni portavo in giro per il mondo. Uno in particolare lo colpì molto: quello intitolato "The Typewriter", scritto da Leroy Anderson  nel 1950 e portato al succeso da Jerry Lewis in uno dei suoi innumerevoli film, e da tutti noi chiamato "La macchina per scrivere". 
In effetti neanche a me piaceva molto l'originale, forse perchè il rumore della macchina da scrivere era molto debole rispetto alla musica che la faceva troppo da padrona, e questo per un fantasista fisico (a meno che tu non fossi stato Jerry Lewis) non andava per niente bene. Kramer fece il suo bell'arrangiamento, quasi identico all'originale, e quando fu il momento di sovrapporre il rumore dei tasti della macchina per scrivere sulla base musicale....si mise le mani nei capelli.
Nessun batterista o rumorista che fosse riusciva a seguire la base perchè troppo veloce rispetto alla possibilità di digitare i tasti di una normale Remington degli anni '50. 
Gerry e Funari durante "Foto di gruppo"
Insomma, stavamo quasi per abbandonare il progetto, quando a quel genio di Kramer gli venne in mente di far girare la base musicale ad una velocità inferiore del 50% e su questa, quindi, sovrapporre con tutta calma  i rumori dei tasti e registrare il tutto con la massima semplicità con un risultato strabiliante. 
Gorni Kramer per la contentezza in seguito mi "regalò" la registrazione del pezzo che risulta essere oggi come oggi, la più bella e vera versione del brano intitolato "The Typewriter", portato al successo negli anni passati dalla grande orchestra di Werner Muller ma che io non ho mai più usato dal 1974 in poi grazie a quel genio di Gorni Kramer.
Nella foto del disco di Kramer  si vedono da sinistra a destra con il maestro:
Meg Tarantino,  Mario Santonastaso,  Boris Makaresco,  Pippo Santonastaso,  Gianfranco Funari,  Franco Latini,  Gianfranco D'Angelo,  Gerry Bruno e Matilde Ciccia.

1) Prego, sorrida (Franco Castelllano-Giuseppe Moccia-Gorni Kramer)
2) Buenos tango (Gorni Kramer)

mercoledì 4 aprile 2012

Laura Carlini - Se il giro del mondo/Intimità (1974)












Naturalmente in internet non esiste alcuna informazione su Laura Carlini....e quindi ci tocca rimediare con questo post.
Quando si affaccia al mondo dello spettacolo, nel 1969, Laura Carlini, nata a Torino nel 1954 in una famiglia di industriali, è giovanissima ed ha un paio di occhiali spessi che, esteticamente, non la aiutano molto: viene scoperta da Gipo Farassino, che la fa esibire nel suo locale, e si mette in luce per la voce che, a detta dei giornalisti musicali, è simile a quella di Edith Piaf.
Laura Carlini su Stampa Sera del 23 aprile 1970
Ottiene quindi un contratto discografico con la Ri-Fi, etichetta per cui inciderà nel corso del decennio alcuni 45 giri, senza però tralasciare gli spettacoli dal vivo, e nel 1971 si impone al Festival di Rieti; partecipa poi a Castrocaro e, nel 1972, alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia.
Nel 1974 la Carlini lavora insieme ad un altro grande nome femminile del teatro e della canzone torinese, Luisella Guidetti, nello spettacolo “Turin canaja, Piemont moleja”: allo stesso anno risale il disco di cui parliamo oggi (la matrice è datata 10 ottobre).
Come potete vedere dalla copertina, l’immagine della cantante è cambiata: via gli occhiali, e i capelli tinti di biondo.
Il lancio a livello nazionale, durato gli anni del contratto alla Ri-Fi, non otterrà risultati, ed alla fine del decennio la brava Laura si riciclerà come conduttrice televisiva nel circuito privato torinese, continuando ogni tanto a cantare a livello locale; può capitare di incontrarla, ancora oggi, durante qualche festa o sagra in giro per il Piemonte, proporre un repertorio di cover di classici della musica leggera internazionale.

1) Se il giro del mondo (Camillo e Corrado Castellari)
2) Intimità (Luigi Albertelli-Piero Soffici)

martedì 3 aprile 2012

Silvano Silvi e gli Erranti - Stella d'argento/Rinky dink (1963)












Due strumentali per questo disco del 1963 (il vinile riporta la data del 14 maggio) di Silvano Silvi con i suoi Erranti, pubblicato dalla Alfa Record
“Stella d’argento” è la cover di “South of the border”, canzone scritta da - scritta da Michael Carr e Jimmy Kennedy nel 1939 e lanciata da Shep Fields nello stesso anno; in seguito venne reincisa da moltissimi cantanti, tra cui Frank Sinatra e Bing Crosby.
In questa versione, solo strumentale, viene comunque riportato il titolo in italiano; l’anno successivo la canzone verrà incisa anche da Gino Santercole.
Nell’incisione di Silvi sono in evidenza la chitarra solista e il sax.
Per quel che riguarda il lato B, “Rinky Dink”, successo del 1962 di Dave Baby Cortez (pseudonimo di David Cortez Clowney), nell’etichetta vi è un errore (Clowuey invece di Clowney)

1) Stella d'argento (Michael Carr-Jimmy Kennedy)
2) Rinky dink (David Cortez Clowney)