Cerca nel blog

lunedì 31 dicembre 2012

Mauro Macario - Amoropolis (1979)



Chiudiamo l'anno presentando un disco di un cantautore ed attore torinese, Mauro Macario (il figlio del notissimo Erminio), che ha inciso un album per la Durium.
Questo LP è totalmente "made in Torino": registrato nell'ottobre 1979 allo studio G7 di Gualtiero Gatto, vede la partecipazione dei migliori musicisti torinesi del periodo, da Valerio Liboni (ex Ragazzi del Sole e Strana Società, nel 1979 componente dei Nuovi Angeli) alla batteria, Roger Riccobono (anche lui ex Strana Società e in quel periodo nei Nuovi Angeli) alle chitarre e al basso, Daniele Torchio (anch'egli dei Nuovi Angeli) alle tastiere, Cristina Gazzera ai cori insieme a Livio Dimitri ed a Renata Attivissimo (che molti di voi ricorderanno per "Il mio ragazzo Alessandra", peraltro con il testo scritto proprio da Mauro Macario).
Le musiche sono di Roger Riccobono, Daniele Torchio e Valerio Liboni, tranne "Signora d'argento", la cui musica è di Riccobono e Cristina Gazzera, mentre i testi sono tutti di Mauro Macario; Riccobono e Torchio si occupano degli arrangiamenti, mentre la produzione è coordinata dal Maestro Franco Cassano.
La voce di Mauro Macario non è particolarmente originale, e ricorda altre voci simili, un po' un incrocio tra Pierangelo Bertoli e Paolo Conte (o almeno a me vengono in mente loro), con qui e là anche qualche stonatura.
Il brano di apertura, "Immorale", ha la chitarra elettrica in evidenza ed un andamento blues; segue "Là in fondo c'ero io", una canzone che racconta una storia di una donna che partendo da episodi di pedofilia quando è bambina arriva all'aborto clandestino (siamo nel 1979) ed alla prostituzione.
"Reportage" musicalmente è un brano funky, con la ritmica in evidenza, mentre conclude il lato A "Viaggio in fondo all'amore", una canzone lenta.
La title track apre il lato B, ed è una canzone melodica con un intermezzo recitato che mi ricorda Filipponio; "Concerto grande" si apre con il pianoforte, ed è una canzone sui musicisti, mentre "Signora d'argento" è una canzone d'amore.
"Renée", con la voce di Cristina Gazzera, conclude il lato ed il disco...disco che fu un totale insuccesso, pur avendo qui e là alcuni spunti interessanti: ma certo la voce e l'interpretazione di Mauro Macario non aiutava le canzoni.

LATO A

1) Immorale (Mauro Macario-Roger Riccobono-Daniele Torchio-Valerio Liboni)
2) Là in fondo c'ero io (Mauro Macario-Roger Riccobono-Daniele Torchio-Valerio Liboni)
3) Reportage (Mauro Macario-Roger Riccobono-Daniele Torchio-Valerio Liboni)
4) Viaggio in fono all'amore (Mauro Macario-Roger Riccobono-Daniele Torchio-Valerio Liboni)

LATO B

1) Amoropolis (Mauro Macario-Roger Riccobono-Daniele Torchio-Valerio Liboni)
2) Concerto grande (Mauro Macario-Roger Riccobono-Daniele Torchio-Valerio Liboni)
3) Signora d'argento (Mauro Macario-Roger Riccobono-Maria Cristina Gazzera)
4) Renée (Mauro Macario-Roger Riccobono-Daniele Torchio-Valerio Liboni)


domenica 30 dicembre 2012

I Mattatori - Passione/T'aspetto (1961)


 

 

 

 

 

Questo è un repost, il primo del blog, scaturito da un'occasione particolare...a giugno sono stato contattato da Alessia Fresca, la figlia di Claudio Fresca dei Mattatori: avevamo dedicato un post ad un 45 giri del gruppo ed avendolo letto mi ha scritto per segnalarmi alcune imprecisioni (legate alle fonti che avevo usato): ne è nato un contatto che è sfociato in un'intervista, corredata da alcune fotografie che Frasca mi ha mandato.
L'intervista è disponibile, in formato PDF, solo per gli iscritti al blog; mentre qui in basso vi sono, in bassa definizione, le pagine in formato jpg.
Per notizie su questo disco invece vi rimando al vecchio post .

1) Passione (Libero Bovio-Ernesto Tagliaferri-Nicola Valente)
 2) T’aspetto (Alberto Cuosta-Claudio Fresca)







  

 

 

 

 

 

 

giovedì 27 dicembre 2012

Los Gildos - La voce del cuore/Eternamente (1970)












Los Gildos, il complesso di Gildo Nadalin, sono noti essenzialmente per "Miguel son mi": un po' come Los Marcellos Ferial avevano ispanizzato il nome del leader (in quel caso Marcello Minerbi).
Hanno inciso tuttavia altri dischi per piccole etichette torinesi, come la Prince (che oggi si chiama Pentagramma) e la Excelsius.
Quello che presentiamo oggi contiene due strumentali, entrambi con la chitarra di Gildo in evidenza: sul lato A vi è una cover di un celeberrimo brano di Chaplin, mentre sul lato B vi è una composizione originale; in realtà in copertina le due canzoni sono riportate come se "Eternamente" fosse sul lato principale.
Devo dire che, all'ascolto, le sonorità sembrano decisamente precedenti al 1970: direi almeno a dieci anni prima.
Altre notizie sul gruppo si possono trovare qui.

1) La voce del cuore (Los Gildos)
2) Eternamente (Charlie Chaplin)

lunedì 24 dicembre 2012

Powerillusi - Buon buon buon Natale


Da un po' di giorni, per vari motivi, il blog è un po' fermo.....ed anche per oggi non ho pronto un vero e proprio post.
Nei prossimi giorni, però, ci saranno alcune novità, "nuovi" 33 e 45 giri (nuovi tra virgolette perchè, come sapete, si tratta di dischi non nuovi cronologicamente).......aspettate e vedrete.
Per fare gli auguri a tutti gli amici del blog prendo in prestito una canzone dai Powerillusi, il nuovo brano "Buon buon buon Natale".....e quindi per questa volta niente copertina, ma il link al video ufficiale della canzone....e quindi buon buon buon Natale a tutti voi!



SCARICA GRATIS: MP3Suoneria

domenica 9 dicembre 2012

Dominga - Sto con te/Una ragazza sola (1970)












Dominga è un personaggio di cui abbiamo già parlato partendo dagli esordi con un altro "look" ed un'altra casa discografica, prima di passare alla Decca e ad un abbigliamento a base di minigonne e stivali, con l'intento di ammiccare (nell'aspetto ma non nelle canzoni) ad atteggiamenti sexy che la porteranno poi a servizi per riviste come "ABC" (che, visti con gli occhi di oggi, sono in effetti molto casti: Dominga si spoglia solo a mezzobusto, diciamo così, e spesso coperta da foglie e fiori).
Nel 1970 pubblica questo 45 giri, con sul lato A "Sto con te", una cover dal repertorio di Neil Sedaka con il testo italiano scritto da Daniele Pace, melodica e con orchestra d'archi in abbondanza.
"Una ragazza sola" è scritta da Ermanno Parazzini per il testo e da Alberto Baldan Belmbo, fratello di Dario, per la musica, ed è più nello stile di quegli anni, con i fiati in sottofondo; entrambi i brani sono canzoni d'amore come ne venivano pubblicate tante in quel periodo, senza quel qualcosa in più che le poteva far emergere ed in effetti le vendite di Dominga non furono mai esaltanti: forse ha avuto più soddisfazioni nella seconda parte della sua carriera, come cantante di liscio.

1) Sto con te (Daniele Pace-Neil Sedaka-Howard Greenfield)
2) Una ragazza sola (Ermanno Parazzini-Alberto Baldan Bembo)

lunedì 3 dicembre 2012

Duo Fasano - Noi/Io verrò con te (1984)












Il Duo Fasano sicuramente non ha bisogno di presentazioni: sono state tra le protagoniste della musica leggera italiana degli anni '50, con il Maestro Angelini e i vari Sanremo; e come molti di questi artisti hanno conosciuto, a partire dagli anni '60, un periodo di oblio.
Nel 1974 vengono chiamate da Happy Ruggiero per partecipare come coriste alla registrazione di quello che sarà il disco di debutto di Paolo Conte, e sono quindi proprio loro a fare il coro nella seconda canzone dell'album, "Sono qui con te sempre più solo"; l'esperienza si ripete l'anno successivo in "La ricostruzione del Mocambo".
Nella seconda metà degli anni '70 riprendono anche le esibizioni dal vivo, spesso al "Le Roi" di Turi Golino, ma anche in altri locali, ed alla fine del 1983 avviene il ritorno in sala d'incisione con un 45 giri che viene pubblicato agli inizi dell'anno successivo (a destra un articolo tratto da "La Stampa" di maggio 1984).
Le due canzoni sono scritte da Dina Fasano con la collaborazione di Arrigo Tomasi per la musica e di Toni Asquino per il testo: quest'ultimo è un cantautore torinese che conosco da una ventina d'anni e che ha scritto varie canzoni, vincendo anche alcuni concorsi a livello locale.
Asquinto, tra l'altro, sostiene anche di essere l'autore di una canzone incisa nel 1971 da un celebre gruppo italiano come lato B di un loro grande successo: canzone che non avrebbe firmato (non essendo ancora iscritto alla Siae) e che avrebbe quindi ceduto al complesso.....chissà quante storie simili esistono nella storia nascosta della musica leggera italiana!
Tornando alle due canzoni incise dal duo, risentono di quelle che erano le sonorità predominanti degli anni '80: un po' artificiali, con le tastiere "finte", ma mantengono un impianto melodico, anche se ritmato.

1) Noi (Dina Fasano-Toni Asquino-Dina Fasano-Arrigo Tomasi)
2) Io verrò con te (Dina Fasano-Toni Asquino-Dina Fasano-Arrigo Tomasi)

martedì 27 novembre 2012

Beppe Grillo - Te la dò io l'America/Te la dò io l'America (strumentale) (1981)












Anni e anni fa, quando ancora non aveva fondato i Pentastellati, Beppe Grillo era un comico. Nel 1981 condusse un varietà televisivo, "Te la dò io l'America", in cui presentava in maniera simpatica e ironica alcuni filmati e reportages che mettevano in luce vari aspetti curiosi e a volte contraddittori della vita statunitense.
Oggi presentiamo la sigla, cantata dallo stesso Grillo che è uno degli autori, insieme agli autori del programma Antonio Ricci  e il mio amico Alberto Testa, mentre le musiche sono del Maestro Tony De Vita; la canzone però non risulta depositata in SIAE.
Devo dire che Grillo fa una buona figura come cantante, con una voce un po' nera; anni dopo, avrà l'occasione di duettare con Mina nella canzone "Dottore", dall'album "Cremona" del 1996 (un testo di Gianluca Martinelli su musica di Carlo Fava, che troviamo nel post come bonus track).
Sul retro la versione strumentale del brano.

1) Te la dò io l'America (Beppe Grillo-Antonio Ricci-Alberto Testa-Tony De Vita)
2) Te la dò io l'America (strumentale) (Tony De Vita)
3) Bonus track: 3) Dottore (Gianluca Martinelli-Carlo Fava)

martedì 20 novembre 2012

Henrj Ferraris - T'ho donato il cuore/Bambina d'Amsterdam (1960)












Oggi presentiamo un 45 giri di uno di quei cantanti sconosciutissimi di cui in rete si parla solo ed esclusivamente su questo blog: Henrj Ferraris da Torino.
Il 45 giri porta la data del 27 dicembre 1960, quindi è presumibile che le copie siano state distribuite all'inizio del 1961; la copertina è quella forata standard dell'Emanuela, la casa discografica, ed ignoro se sia stato anche pubblicato con un'altra copertina.
La canzone sul lato A, "T'ho donato il cuore", è scritta da Dante Panzuti, il celebre Danpa, per il testo, e da Angelo Rossi (che come al solito si firma con lo pseudonimo Matanzas) per la musica; si tratta di un piacevole cha cha cha, con qualche parola in spagnolo per dare il giusto tocco di esoticità, che era stata lanciata da Don Marino Barreto junior.
Sul retro "Bambina d'Amsterdam", che l'etichetta definisce come shuffle ed è una cover; la canzone non risulta depositata in SIAE, e l'unico Sanvitale iscritto risulta essere un tale Francesco.....ma l'autore del testo in italiano è invece un tale Alberto Sanvitale, che non è iscritto alla società, mentre la musica è scritto da Hans Ninaber (non so quale sia la canzone originale)
Di questo brano so che è stato inciso anche da un certo Cosimo Gile.
In entrambe le canzoni Ferraris è accompagnato dal suo complesso; la voce come nelle altre incisioni ricorda abbastanza quella del suo e mio illustre concittadino Fred Buscaglione.

1) T'ho donato il cuore (Dante Panzuti-Angelo Rossi)
2) Bambina d'Amsterdam (Sanvitale)

venerdì 16 novembre 2012

Aldo Donati - Ti troverò lassù/Fiori blu (1971)












Aldo Donati, romano nato nel 1947, raggiunge la celebrità a metà degli anni '70 nel gruppo vocale Schola Cantorum, ed anche come solista ha riscosso poi qualche buon successo come “Tut tut tut” o “Canterò canterò canterò”, o partecipando ad una delle riedizioni di “Rugantino”, quella del 1978 con Montesano, Fabrizi, Bice Valori e Alida Chelli; come autore infine ha scritto la musica di “Canzoni stonate” per Morandi, “Fossi un tango” per la Zanicchi ed alcune canzoni per Mina, tra cui “Lo faresti”, “Amornero”, “Così” tra le altre.
Negli ultimi anni ha avuto qualche problema di salute, legato ad un'emorragia cerebrale; ne parliamo qui nel blog presentando un suo 45 giri del 1971, che mi risulta sia il primo da lui inciso.
L'etichetta Roch, distribuita dalle Messaggerie Musicali, l'abbiamo già incontrata nel blog quando abbiamo parlato del disco di Orchidea De Sanctis , “Partners”.
Passando alle canzoni, “Ti troverò lassù” è scritta da Franco Mazzotta, lo stesso autore della canzone della De Sanctis, per il testo e da Paride Ernani Miglioli per la musica; il nome di quest'ultimo è assente sull'etichetta.
Dopo l'inizio con un pianoforte e un flauto parte il cantato ed entrano gli altri strumenti; si tratta di una canzone d'amore melodica, nello stile di quei primi anni '70.
Fiori blu” è scritta da Vittorio Ferri (il padre di Gabriella),Vincenzo Ventré e Mazzotta per il testo, mentre la musica è di Miglioli e di un misterioso Alavan, sicuramente uno pseudonimo (ma sull'etichetta mancano entrambi, mentre vi è un altro pseudonimo, Atifor, e nuovamente il nome di Mazzotta.....misteri della discografia italiana dell'epoca!!); qui sono più in evidenza le chitarre e le percussioni, ma siamo sempre nel pop melodico anni '70.
Gli arrangiamenti sono curati da Paolo Ormi, ed all'incisione partecipa il coro di Nora Orlandi.
Un'ultima cosa sulla voce di Aldo Donati: sicuramente, pur essendo riconoscibile nei toni, non è roca come apparirà invece nelle incisioni successive con la Schola Cantorum e da solista.

1) Ti troverò lassù (Franco Mazzotta-Paride Ernani Miglioli)
2) Fiori blu (Vincenzo Ventré-Vittorio Ferri-Franco Mazzotta-Alavan-Paride Ernani Miglioli)

domenica 11 novembre 2012

Domi Serengay e Trio Marcucci - Ich Liebe Dich bambina/Donne e whisky (1962)













Oggi parliamo di un altro disco inciso da Domenico Seren Gay quando ancora non si era dedicato all'attività di discografico fondando la Kansas, che nascerà nel 1965 mentre la data impressa su questo vinile è quella del 1 dicembre 1962....in realtà, come vedremo, le cose non stanno proprio così.
Il disco è attribuito in copertina al Trio Marcucci, rappresentato sul retro di copertina (Seren Gay è quello a destra, mentre uno degli altri due immagino sia Mario Marcucci, titolare del trio), mentre nelle due etichette le due canzoni sono attribuite al solo Seren Gay, anche autore con Marcucci.
Sempre sul retro viene citato un film, “Mondo sexy di notte”, una delle tante pellicole di quel periodo in cui si passavano in rassegna i vari spettacoli sexy dei locali europei: non l'ho mai visto ma, evidentemente, una delle due canzoni è contenuta in questo film.
Sul lato A invece c'è la fotografia di un Hotel Prinz di Samnaun, cittadina svizzera nel Cantone dei Grigioni che, probabilmente, avrà sponsorizzato l'incisione.
Passando alle canzoni, “Ich Liebe Dich bambina” su una ritmica latinoamericana ha una melodia tutto sommato banale e un testo vacanziero pieno di stereotipi sugli amori estivi; la voce di Seren Gay è discreta, anche se non particolarmente originale.
In Siae la canzone è attribuita, oltre che a Marcucci e a Seren Gay (i nomi riportati nell'etichetta) anche a Barimar, il maestro Mario Barigazzi.
La canzone sul lato B, “Donne e whisky”, è un allegro twist che era già stato pubblicato qualche mese prima come retro di “Bel Canavese”, 45 giri di cui abbiamo parlato in questo blog il 20 settembre 2011; si tratta della stessa incisione del disco precedente, e musicalmente sono in evidenza verso la metà del brano il sax e la chitarra elettrica, che fanno un assolo a testa.
Ho però un'aggiunta da fare sulla casa discografica, la “Serma International Record”, di cui al momento della pubblicazione del primo disco non sapevo nulla: ebbene, si tratta di un'etichetta fondata proprio dai due, Seren Gay e Marcucci, ed il nome nasce dalle iniziali dei loro cognomi, quindi possiamo affermare che, prima di fondare la Kansas, Seren Gay aveva già avuto un'esperienza, seppur piccola e limitata nel tempo, come discografico...resta da capire quali e quanti dischi abbia pubblicato la Serma nel periodo della sua attività, ma sicuramente scopriremo prossimamente qualche cosa in più.

1) Ich Liebe Dich bambina (Domenico Serengay-Mario Marcucci)
2) Donne e whisky (Domenico Serengay-Mario Marcucci)





giovedì 8 novembre 2012

Bruno Lauzi - Lauzi al cabaret (1965)












Ritorniamo a parlare di Bruno Lauzi presentando uno dei due suoi album pubblicati dalla CGD nel 1965; proprio in questi giorni in cui, come molti di voi sanno, è stato distribuito dei negozi un doppio cd con un concerto dal vivo di Lauzi con Paoli, Bindi ed Endrigo, insomma quasi tutto il meglio della nostra canzone d'autore, registrato a Roma nel 1978 al Teatro Sistina: e da entrambi i dischi (l'odierno e quello del 1965) emergono le caratteristiche dello stile del cantautore nato all'Asmara, la mescolanza della malinconia con l'umorismo (ed anche per questo gli inizi di Lauzi annoverano molte esibizioni in locali di cabaret come il Derby a Milano o Los Amigos a Torino) e la cura nella scrittura dei testi e delle musiche.
Il disco racchiude molti brani notissimi, su tutti "Il poeta", che con "Ritornerai" è la sua canzone più famosa e che è una delle gemme della nostra canzone d'autore; nota è anche "Menica, menica" (presente anche nel live citato in precedenza), che ha nel testo alcune frasi che ispireranno qualche anno dopo Francesco Guccini per "Il bello" (in particolare la descrizione di questo personaggio con le scarpe di copale e la moto Gilera)...forse una citazione involontaria del pavanate?
La Stampa - 2 dicembre 1929 - n° 287 - pag 5
"I'm thirsty for kisses" e " When I met Connie in the cornfield" sono due canzoni che Lauzi presenta come facenti parte della colonna sonora del film "Gambette indiavolate" del 1932 (in realtà il film, titolo originale "Why be good?", per la regia di William A. Seiter e con protagonisti Colleen Moore e Neil Hamilton, uscì in Italia nel dicembre 1929), e di cui potete vedere lo spartito dell'epoca, compreso l'errore; dopo un'introduzione parlata le canta imitando le voci dei vecchi cantanti americani degli anni '30.
Nell'etichetta è presente un errore: infatti la seconda canzone è scritta da Robert Hargreaves, Harry Tilsley e Stanley J. Damerell, tuttavia i veri autori sono assenti e vengono riportati gli stessi di "I'm thirsty for kisses", e cioè ,J.Fred Coots e Lou Davis, ma come sappiamo negli anni '60 non c'era molta accuratezza nel riportare i dati corretti nelle copertine o nelle etichette dei dischi.
"La fretta" è sicuramente uno dei brani meno conosciuti di Lauzi, mi pare anche che sia uno dei pochissimi del primo periodo che non ha reinciso in seguito; musicalmente è eseguito con il solo accompagnamento della chitarra.
Anche "Il casermone", un valzer, è interessante, una "Murder song" alla Nick Cave che mi ricorda un po' "Via Broletto 34" di Sergio Endrigo.
Chiude il disco "Garibaldi", cover della celebre "Fever" (...ma sull'etichetta la canzone porta solo la firma di Lauzi), incisa da moltissimi artisti tra cui Elvis Presley, con un testo patriottico che racconta con l'humor di Lauzi la storia dell'Eroe dei Due Mondi.
Gli arrangiamenti dell'album sono curati da Franco Tadini.

LATO A

1) Gli acrobati (Bruno Lauzi)
2) La banda (Bruno Lauzi)
3) Menica, menica (Bruno Lauzi)
4) I'm thirsty for kisses (J.Fred Coots-Lou Davis)
5) When I met Connie in the cornfield ( Robert Hargreaves-Harry Tilsley-Stanley J. Damerell)
6) I cargo (Bruno Lauzi)

LATO B

1) Il poeta (Bruno Lauzi)
2) Vecchio paese (Bruno Lauzi)
3) La fretta (Bruno Lauzi)
4) Il casermone (Bruno Lauzi)
5) Garibaldi (Bruno Lauzi-Eddie Cooley-John Davenport)

sabato 3 novembre 2012

AA.VV. - Hush Hey Jude Help Eloise in 3 dimensioni (1969)












Oggi presentiamo una raccolta della DKF del 1969 con alcuni successi del periodo, quasi tutti in versione strumentale, e un paio di inediti: si trattava di un tipo di pubblicazioni usuale per l’epoca, in cui le varie case discografiche riproponevano spesso il repertorio delle etichette concorrenti eseguito dai propri artisti.
Il disco si apre con “Eloise”, il celebre successo di Barry Ryan dell’anno precedente, in una versione strumentale realizzata da Nat Romano (cioè Romano Farinatti) con il sax tenore di Giorgio Giacosa (ex componente dei mitici Asternovas, il gruppo di Fred Buscaglione) ed il sax alto di Silvano Morra, che in seguito suonerà con Paolo Conte.
“Hey Jude”, eseguita dai Ragazzi del Sole in una versione più breve rispetto all’originale, fu anche pubblicata su 45 giri con sul retro “Eloise”; nell’album è presente un altro brano del gruppo torinese, “Semplici parole”, che era stato già pubblicato qualche mese prima su 45 giri dalla Kansas (le due versioni sono identiche).
Ritroviamo nuovamente i sax in “End of the world”: la base è quella che Happy Ruggiero aveva preparato per “Il processo”, la versione in italiano del successo degli Aphrodite’s Child incisa da Silva Grissi (alias Silvana Aliotta), ed i sax sostituiscono la voce solista.
Segue nuovamente un brano dei Beatles, “Obladì Obladà”, eseguito dai The Juniors, che ritroviamo anche in un altro brano dei Beatles, “Help”, nel successo dei Deep Purple “Hush” ed in “Tuesday afternoon” dei Moody Blues.
“Colore” è uno strumentale firmato da Happy Ruggiero con un misterioso Savelli.
Il “Mattino” di Leoncavallo era stato inciso con un testo di Pallavicini da Albano; nell’album è presente una versione strumentale, così come “Ma che freddo fa” e “Ballliamo il casatschok”, che è inspiegabilmente firmata Mac Gillar invece di Rubaschkin, ma del resto in questo tipo di dischi non vi era molta cura per questi particolari.

LATO A

1) Eloise (Paul Ryan)
2) Hey Jude (John Lennon-Paul McCartney)
3) End of the world
4) Obladì Obladà (John Lennon-Paul McCartney)
5) Colore (Savelli-Happy Ruggiero)
6) Help (John Lennon-Paul McCartney)

LATO B

1) Ma che freddo fa (Franco Migliacci-Claudio Mattone)
2) Hush (Joe South)
3) Mattino (mattinata) (Vito Pallavicini-Ruggero Leoncavallo)
4) Semplici parole (Danilo Pennone-Carlo Cordara)
5) Ballliamo il casatschok (Mac Gillar)
6) Tuesday afternoon (Justin Hayward)

domenica 28 ottobre 2012

Checco dei Giganti - Una donna da niente/Un bambino (1968)












Dopo lo scioglimento dei Giganti, con uno strascico di liti e polemiche, i quattro componenti si dedicano ai loro progetti solisti: Papes, come abbiamo visto in un precedente post, si dedica alla televisione, partecipando al teleromanzo musicale “La filibusta”, di cui incide la sigla, i due fratelli Mino e Sergio formano un duo mentre Checco Marsella passa alla Miura e forma un nuovo complesso, “Le cose dell’altro mondo” (di cui fa parte Daniele Guidazzi alla chitarra, il napoletano Tony Cicco, poco tempo dopo con la Formula Tre, alla batteria, Vittorio al basso, Alberto all'organo e Libero ai fiati) ed incide questo 45 giri per la Miura, l'etichetta di Lorenzo Sampietro.
“Una donna da niente” è un ¾ con una melodia che in certi punti ricorda un celebre classico del liscio, mentre il testo d'amore non è particolarmente originale.
Sul retro “Un bambino”, che è più originale sia musicalmente, con i fiati beatlesiani in evidenza nel finale, sia per il testo.
I testi di entrambi i brani sono di Riccardo Pradella, mentre le musiche sono di Giuseppe Moschini e Rosa Nisi, che altri non è se non la madre di Marsella, celebre pianista (mentre il padre Umberto era un altrettanto noto violinista); la copertina porta la firma di Mario Convertino.
Pochi mesi dopo Marsella partecipa, con scarso successo, al Festival di Sanremo con “Il sole è tramontato”.

1) Una donna da niente (Riccardo Pradella-Giuseppe Moschini-Rosa Nisi)
2) Un bambino (Riccardo Pradella-Giuseppe Moschini-Rosa Nisi)

giovedì 25 ottobre 2012

BEATi voi! n.12



E' uscito in questo mese il nuovo numero della rivista "BEATi voi!", completamente incentrata su interviste, reportages e discografie sui complessi italiani anni 50/60/70 (rock and roll, beat, progressive, psichedelia, pop...); scritta e diretta da Alessio Marino con la preziosa collaborazione di Graziano Vergnaghi, Massimiliano Bruno e del sottoscritto, ed edito dalla Beat Boutique '67, il Centro Studi sul Beat Italiano.
Il n° 12 ha una nuova grafica e un nuovo progetto editoriale e verrà distribuito a soli 13 EURO + s.s.
Alleghiamo il contenuto di questo nuovo volume, con i gruppi di riferimento delle singole interviste:

- INTERVISTA A LE ANIME / I SEIMILAUNO / I GONZALES / I RAGAZZI DEL CLAN 98... (CUNEO)
- INTERVISTA A LE PECORE NERE / I LITTLE BOYS (ROMA)
- INTERVISTA A I PRIVILEGE / I 4 DENNY'S / I RAMARRI... (ALESSANDRIA)
- INTERVISTA A GLI IM-PACT / JOHNNY SACCO GROUP (PARMA/REGGIO EMILIA/MODENA)
- INTERVISTA A LE MACCHIE ROSSE / VALERIO E I PHANTOM (LEGNANO)
- BEATSAPARESIDOS: GLI ORPHEON / I SOPRAVVISSUTI / MELISAM & THE SHOCKING / GIANNI RIVOLI E I SILVERSTARS / THE SPIRITUAL GROUP...
- L'APPROFONDIMENTO: LE RADICI DEI NEW TROLLS (PAY E I TERREMOTI, SKINTS, BATS, NAPOLEONE, PREISTORICI...)
- I FUMETTI BEAT: JOHNNY HONDA

Per ordini o maggiori informazioni potete visitare il sito della BEAT BOUTIQUE 67: http://xoomer.virgilio.it/bvfvma/

mercoledì 24 ottobre 2012

Don Miko - Susanna T./Occhi tristi (1971)












E dopo "Susanna B." nel post precedente su Alberto Tadini, oggi passiamo a "Susanna T.", canzone incisa dal cantante piemontese Pier Michele Bozzetti, noto come Don Miko (e, in anni successivi, con altri pseudonimi come "Miko" e "Miko Mission") ed incisa su 45 giri per la Cobra Record, etichetta per cui ha inciso anche Vasso Ovale.
Proprio Vasso mi ha dato qualche notizia su questa casa discografica in un'intervista realizzata per "Musica Leggera" ma purtroppo, per ora, ancora inedita:

Vito: Nel 1971 pubblichi Raffaella/Tu non sei come lei, per una casa discografica sconosciuta, la Cobra Record....
Vasso: Guarda, quella era un'etichetta di Parma che aveva messo su un sedicente conte Enrico Carrà....lui diceva di essere conte, ma ho i miei dubbi. Comunque si trattava di un'etichetta con una distribuzione molto scarsa.....

Ma ritorniamo a Don Miko...“Susanna T.” è scritta per quel che riguarda il testo da Valerio Negrini, il fondatore e primo batterista dei Pooh nonché storico paroliere del gruppo, ed in effetti la vicenda raccontata nei versi, con la storia di questa ragazza che si suicida per una delusione d’amore potrebbe far parte del repertorio di quel periodo del complesso; anche la musica, scritta dal fisarmonicista Tino Traverso, è melodica e ricorda lo stile di Facchinetti.
Traverso era già stato autore per Don Miko nel 1964, scrivendo "Non hai più niente per me" (con testo di Mario Coppola); nello stesso anno aveva anche partecipato come autore a "Un disco per l'estate", scrivendo "Non c'è stato niente", con testo di Giancarlo Testoni, per Carla Corti (che incideva per la Parlophon).
“Occhi tristi” è invece scritta da Rinaldo Prandoni, che si firma con lo pseudonimo “Complex”, ed è anch’essa una canzone melodica d’amore.
Il complesso che accompagna Don Miko è quello degli Amen, di cui ignoro la formazione, ma che dimostra nelle due canzoni di essere composto da musicisti preparati.

1) Susanna T. (Valerio Negrini-Tino Traverso)
2) Occhi tristi (Rinaldo Prandoni)


sabato 20 ottobre 2012

Alberto Tadini - Silenzio e stelle/Susanna B. (1972)












Tra il 1970 e il 1973 Elton John è stato senza dubbio uno dei più importanti autori di canzoni, scrivendo ed incidendo in un lasso di tempo tutto sommato breve (coadiuvato da Bernie Taupin) una serie impressionante di evergreen come "Your song" e "Border song" nel 1970,  "Tiny dancer" nel 1971, "Rocket man", "Honky cat" e "Crocodile rock" nel 1972, "Daniel", "Goodbye yellow brick road" e "Candle in the wind" nel 1973, solo per citare le più note....negli anni successivi, pur raggiungendo in alcuni casi ancora qualche vetta artistica ("Sorry seems to be the hardest word", "Song for Guy", "Someone saved my life tonight" ed altre), vivrà in un certo senso di rendita, e la cosa è anche comprensibile.
Le cover realizzate in lingua italiana di canzoni di Elton John sono poche, anche perchè il suo successo è coinciso con il periodo in cui le versioni della nostra lingua di canzoni inglesi e americane erano passate di moda, poichè gli originali venivano pubblicati nel nostro paese in contemporanea con l'estero o quasi: abbiamo quindi un paio di incisioni dei Nomadi ("Stagioni" e "Ala bianca"), altre due per Mia Martini, altre ancora per i Dik Dik e Maurizio Vandelli e poco altro.
Oggi presentiamo una cover di "Rocket man", che non ha bisogno di presentazioni, mentre qualche parola in più va spesa per l'interprete, Alberto Tadini, che con questo brano partecipò al Cantagiro nel 1972: aveva avuto un'esperienza precedente come cantante del gruppo messinese dei Gens, per un paio d'anni, e questo inciso per l'Amico (etichetta fondata da Elio Borroni e Don Backy, che però nel 1972 l'aveva già abbandonata da qualche anno) è il suo primo disco da solista.
Successivamente inciderà alcune sigle di cartoni animati, usando anche lo pseudonimo Michael Tadini: potete leggere qualche notizia su di lui in questo link.
Il testo in italiano, scritto da Paolo Limiti e Felice Piccarreda, è relativamente fedele all'originale, almeno nella tematica del viaggio nello spazio.
La canzone sul retro,“Susanna B.”, è scritta da Italo Cucci (non so se si tratti del celebre giornalista o di un suo omonimo) per il testo e da Salvatore Ruisi (che si firma con lo pseudonimo “Ansbach”) per la musica; inizia con un assolo di batteria in cui si inserisce poi il basso, e musicalmente è più rock rispetto al lato A, mentre il testo racconta una storia d'amore tra un ragazzo ed una ragazza molto più ricca di lui.

1) Silenzio e stelle (Paolo Limiti-Felice Piccarreda-Elton John)
2) Susanna B. (Italo Cucci-Salvatore Ruisi)

mercoledì 17 ottobre 2012

Tony Pagliano - L'immensità/Maria...ti prego (1967)












Pur essendo nato in Sicilia, Tony Pagliaro ha vissuto sin dagli anni ’50 a Torino, dove ha debuttato come cantante incidendo per la Fonit Cetra; passato nel decennio successivo alla DKF si è dedicato al folklore, incidendo nel 1966 un album che venne anche premiato come miglior disco folk dell’anno.
Non so perché nel 1967, incidendo il 45 giri che presentiamo ogi, adottò il cognome di Pagliano al posto del suo (e quando l’ho chiestoal titolare della DKF, Happy Ruggiero, non ha saputo rispondermi).
“L’immensità” è la nota canzone scritta da Don Backy e lanciata anche da Johnny Dorelli; la versione qui presente, nonostante i mezzi decisamente ridotti dell’etichetta, è ben realizzata.
Il retro è “Maria…ti prego”, una preghiera scritta da Ruggiero con Domenico Ravizza, mentre il testo è di Luciano Beretta: si tratta di una canzone melodica forse un po’ fuori tempo nel 1967.
Entrambe le canzoni sono realizzate con l’orchestra del Maestro Happy Ruggiero.

1) L'immensità (Mogol-Don Backy-Detto Mariano)
2) Maria...ti prego (Luciano Beretta-Domenico Ravizza-Happy Ruggiero)

sabato 13 ottobre 2012

Bobby Solo - Canzoni e storie del west (1966)












Questo EP di Bobby Solo è molto particolare: innanzitutto perché è stato pubblicato non dalla sua casa discografica dell’epoca, la Dischi Ricordi, ma dall’Istituto Nazionale del Disco; poi perché è una sorta di anticipazione del 33 giri “Le canzoni del west”, che il cantante incise qualche mese dopo, nell’autunno del 1966.
Pur essendo un EP, contiene 10 brani di cui vengono eseguiti solo dei frammenti (dura poco meno di un quarto d’ora): si tratta di canzoni tradizionali del Far West, quasi tutte anonime con poche eccezioni come “Oh Susanna” o “Ol’ man river”; le varie canzoni sono collegate tra loro da nitriti di cavali, ululati di coyote, ed altri rumori che dovrebbero richiamare l’ambiente.
Nel retro di copertina Bobby Solo spiega il perché di questo disco, motivandolo con la sua passione per il West e la sua musica.
All’incisione partecipa Lino Patruno, che suona l’organo e il banjo.
Nel già ricordato album “Le canzoni del west” Bobby Solo reinciderà, tradotte in italiano, “Oh Susanna”, “Oh my darling Clementine” e “Red river valley”.

LATO A

1) Home of the range
2) Sweet Betsy from pike
3) Oh Susanna (Stephen Forster)
4) The Chilsom trail
5) Sacramento (Laine-Feltz)
6) Oh my darling Clementine

LATO B

1) Jesse James
2) Ol’ man river (Kern-Hammerstein)
3) John Brown’s body
4) The red river valley

mercoledì 10 ottobre 2012

Vanna Brosio - Frutta fuori stagione/La solita storia (1982)













Dopo qualche tempo ritorniamo a parlare della bella e sfortunata cantante torinese Vanna Brosio, purtroppo prematuramente scomparsa due anni fa, e lo facciamo presentando una sua incisione del 1982, con due canzoni a metà tra la disco music italiana e il funky.
“Frutta fuori stagione”, scritta da Giovanni Belfiore su musica di Mario Balducci, descrive l’amore di una donna matura verso un ragazzo molto più giovane: un testo forse più attuale oggi, in tempi di cosiddetti “toy boy”, e che potrebbe benissimo essere scritto da Malgioglio, con versi tipo “amo la libertà e ogni cosa proibita….”.
La canzone sul retro è “La solita storia”, canzone d’amore scritta per il testo dal bassista Bob Masala per la musica e da Max Di Carlo e Claudio De Angelis, che cura anche l’arrangiamento delle due canzoni, che non sono certo memorabili.
Abbiamo già parlato in un altro post dedicato alla Brosio della sua voce, che possiamo accomunare a quelle di Romina Power o Viola Valentino: diciamo che non era certo questa il punto di forza di Vanna Brosio.

1) Frutta fuori stagione (Giovanni Belfiore-Mario Balducci)
2) La solita storia (Bob Masala-Max Di Carlo-Claudio De Angelis)

lunedì 8 ottobre 2012

Ferruccio - Treno vai/Di questo nostro amore (1966)












Oggi ritorniamo a parlare di un cantautore, il genovese Ferruccio Vitacchio, di cui avevamo presentato l’anno scorso il suo primo 45 giri , “Il funerale/Ero un bambino”: questo dovrebbe essere il suo secondo, ma non so se ne abbia inciso anche altri, prima di morire suicida….sicuramente alla Siae risultano depositate a suo nome 30 canzoni, ma ignoro se siano state tutte effettivamente incise.
Una di queste, “Il sole delle sei”, fu incisa ma non da lui, da Giusy Balatresi, una cantante che avrebbe meritato maggior fortuna.
Passando alle canzoni, “Treno vai” è una ballata che affronta il tema del viaggio, con una ritmica che imita il rumore di un treno in corsa.
La canzone sul retro, “Di questo nostro amore” è una ballata d’amore, musicalmente un po’ alla De André, con un assolo di flauto verso la metà.
Come per il precedente 45 giri, anche in questo Willy Brezza cura gli arrangiamenti e scrive le musiche; l’etichetta è la stesssa del disco precedente, la Starlet.


1) Treno vai (Ferruccio Vitacchio-Willy Brezza)
2) Di questo nostro amore (Ferruccio Vitacchio-Willy Brezza)


sabato 6 ottobre 2012

The George's - Remember Silvia/Credo in un amor












Misteriosi i The George’s, riportati in etichetta con il nome corretto e in copertina con la e mancante, di cui abbiamo presentato quello che credevo essere l'unico disco da loro inciso (nel 1968) circa un anno fa…ed invece è saltato fuori un altro 45 giri inciso per la Scat, che era una sottoetichetta della DKF Folklore.
“Remember Silvia”, cantata da tal F. Savino, è una canzone d’amore che, per lo stile e l’arrangiamento, potrebbe tranquillamente essere dei primi anni ’60; se vi ricordate, nell’altro post sul gruppo una delle due canzoni, “Perché piangi bambina?” era cantata da G. Savino, ed a questo punto è molto probabile che o la Scat o la Excelsius abbiano fatto un errore.
“Credo in un amor” è un brano recitato dall’attore Eligio Irato, su una musica melodica a base di archi.
Dietro lo pseudonimo “Bilze”, che firma entrambi i brani, si nasconde Paolo Maschio, compositore che nel 1956 aveva partecipato al Festival di Sanremo con “Sogni d’or”, con testo di un altro torinese, Armando Costanzo, presentata da Franca Raimondi e Clara Vincenzi.

1) Remember Silvia (Bilze)
2) Credo in un amor (Bilze)

mercoledì 3 ottobre 2012

Andrea - L'uomo del fiume/Musica nell'aria (1969)












Di Andrea, alias Anna Morelli, abbiamo parlato tempo fa presentando il suo primo 45 giri “Per capire il mondo/Oggi mi hanno detto”: e in quell’occasione, se vi ricordate, ci aveva contattato la nipote di Anna, Tiziana, informandoci che la zia, dopo l’incisione di tre 45 giri, si era dedicata alla pittura, e che era purtroppo scomparsa nel 2001.
Un articolo su Andrea, da Ciao 2001 n° 2, del 3 febbraio 1969
Oggi parliamo di un altro suo disco, con due canzoni entrambe interessanti (seppur diverse stilisticamente da quelle del primo disco).
“L’uomo del fiume” ha un andamento un po' da colonna sonora, scritta da Gino Mescoli per quel che riguarda la musica (che preferisce però usare uno pseudonimo esotico, ‘’Nothinghali’’) insieme al paroliere Primo Delcomune, direttore artistico della Saint Martin.
“Musica nell’aria” è invece una canzone di Luigi Compagnone per il testo e di Mario Migliardi per la musica, che però non risulta depositata nell’archivio della Siae.
L’arrangiamento di Enrico Intra dà ai due brani un tocco di ricercatezza e in “Musica nell’aria”, con i fiati in evidenza, si avvicina al jazz orchestrale; più acustica invece “L’uomo del fiume”.

1) L’uomo del fiume (Primo Delcomune-Gino Mescoli-Primo Delcomune)
2) Musica nell’aria (Luigi Compagnone-Mario Migliardi)