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lunedì 18 aprile 2011

Gerardo Carmine Gargiulo - Avellino Express (1981)

E dopo un post su un cantautore torinese, uno su un cantautore del sud, anche se trasferitosi dal dicembre del ’71 a Milano, come racconta lui stesso in “L’espresso delle ventuno”, la canzone che apre il suo unico album, “Avellino Express”, del 1981: un album conosciuto soprattutto per una canzone celeberrima, “Una gita sul Po”, ma un disco in realtà interessante nel suo complesso.
Quando arriva al traguardo dell’LP Gargiulo è nel mondo musicale da dieci anni, dieci anni di una gavetta fatta di sporadici 45 giri (che in futuro presenteremo) e soprattutto di canzoni scritte per altri artisti, a volte anche con buon successo (ad esempio “Io volevo diventare” per Giovanna, incisa anche dalla Vanoni, o “Fresca fresca” per Peppino Di Capri).
Ha lavorato per lo più con la Ariston di Alfredo Rossi, per poi passare alla EMI (con cui pubblica un 45 giri in napoletano, con “Napule more” e “M’arricordo”) ed infine alla Spaghetti Records, etichetta creata da Alessandro Colombini in società con Shel Shapiro e Silvio Crippa, distribuita dall’RCA: e proprio per la Spaghetti esce, finalmente, l’album.
Il disco è molto curato, per quel che riguarda la realizzazione, con la partecipazione di musicisti come Ellade Bandini alla batteria ed Andrea Sacchi alla chitarra, Roberto Giuliani dei Maxophone alle tastiere ed Urbano Miserocchi dei “Domodossola” ai cori (riportato però nell’interno di copertina erroneamente come “Umberto”); ma anche la scrittura di Gargiulo (autore di tutti i testi e le musiche) è di alto livello, mi ricorda per alcune cose Mimmo Cavallo, altro meridionale vissuto al nord (a Torino), e si passa da canzoni intimiste a brani ironici, come “Invidia” che, inizialmente, viene scelta come canzone di punta ed è molto trasmessa dalle radio private.
Nel testo di questo brano Gargiulo si rivolge all' “eletta schiera” dei suoi colleghi cantautori, citandone alcuni (Bennato, Guccini, Branduardi, De Gregori, Venditti, Zero, Dalla) raccontandone in maniera bonaria i difetti, e ad un certo punto cita anche il suo maggiore successo come autore, la già citata “Io volevo diventare”.
Presto però nelle radio si afferma un’altra canzone, “Una gita sul Po”, che in breve tempo viene anche pubblicata su 45 giri e partecipa nel 1982 al “Disco Verde”: diventa una canzone notissima, reinterpretata anche dal Quartetto Cetra ed usata in spot pubblicitari.
“Una gita sul Po” però non basta per far decollare la carriera di Gargiulo, soprattutto a causa della chiusura della Spaghetti, dovuta a litigi di natura economica tra i tre soci.
Una spiegazione sui primi versi di “L’autore”, che sono dei numeri: per chi non lo sapesse è abitudine, in fase di composizione, prima di scrivere le parole cantare sulla melodia dei numeri a caso, per inquadrare la metrica….e c’è anche un gruppo torinese che, a partire da quest’uso, ha scritto una canzone il cui testo è costituito solo da numeri, intitolata “69”….

LATO A

1) L’espresso delle ventuno
2) Beato me
3) Esposito Gennaro
4) Concetta
5) C’è una donna

LATO B

1) Una gita sul Po
2) L’autore
3) Invidia
4) Me ne vado in Canadà
5) Avellino

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